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Bilancio positivo per la partecipazione al Mets di Amsterdam

Non ci siamo fatti distrarre dalle bellezze architettoniche dall’accogliente Amsterdam e immersi nell’aria frizzantina, dal 17 al 19, di un novembre che si può trovare solo nella capitale dei Paesi Bassi, ci siamo concentrati in una tre giorni di incontri e strette di mano al METSTRADE.

Il Marine Equipment Trade Show giunto alla sua ventinovesima edizione, è tra i più importanti saloni internazionali riservati agli operatori nel settore nautico ed è organizzato da Amsterdam RAI in collaborazione con Council of Marine Industry Associations (ICOMIA).

Ben 1.470 espositori (di cui 200 italiani) provenienti da più di 40 diversi paesi del mondo, 11.000 aziende coinvolte e 22.000 professionisti del settore nautico, questi i numeri di un appuntamento al quale ENAVE non poteva di certo mancare.

Un melting pot di esperienze e professionalità che ci aiuta a tenere alto il livello dei nostri servizi, condividere novità, idee e opinioni, ma soprattutto ci permette di pensare e progettare a livello internazionale.

“Per noi la partecipazione a questo appuntamento annuale è davvero molto importante perché ci offre un punto di vista privilegiato sull’andamento del mercato nautico nazionale e internazionale. Contro ogni previsione, abbiamo colto spiragli di crescita e un andamento favorevole rispetto agli anni passati.” – queste le parole del nostro socio fondatore Giuseppe Macolino.

“Non dimentichiamoci”- sottolinea Francesco Prinzivalli anche lui socio fondatore di Enave – “che il Mets rappresenta per noi un’opportunità unica, ci permette, infatti, di proporre direttamente agli operatori tutta la gamma dei nostri servizi. Forte interesse è stato dimostrato, in particolare, per l’ EQA- ENAVE Quality Assessment – certificazione volontaria che attesta l’elevata qualità di qualsiasi prodotto o servizio presente nella filiera nautica; e per il servizio di rilascio di marcature CE, soprattutto in vista della entrata in vigore della nuova Direttiva 2013/53/UE che dichiara l’invalidità delle certificazioni emesse con la vecchia 94/25/CE.”

Quindi un bilancio davvero positivo per queste 72 ore di duro lavoro che ci hanno però permesso di tornare a casa con il sorriso e pieni di nuovi progetti.